Analisi tecnica: cos’è e come si fa? Guida completa per principianti
L’analisi tecnica è un metodo per prevedere la direzione futura dei prezzi delle azioni attraverso lo studio dei movimenti di prezzo passati. Utilizza indicatori tecnici, come medie mobili e indice di forza relativa (RSI), per identificare modelli nei movimenti di prezzo che possono essere utilizzati per prevedere le tendenze future.
Da decenni i professionisti del trading online sfruttano l’analisi tecnica per comprendere gli andamenti del mercato. Questo potente strumento è oggi accessibile a tutti i trader e non è difficile da imparare.
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Iniziare con l’analisi tecnica è alla portata di tutti, anche dei principianti.Come è possibile? Ad esempio, grazie alla piattaforma di trading eToro.
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Analisi tecnica – riepilogo:
❓ Cos’è: | Metodo di studio dei mercati |
📊 Cosa studia: | Grafici di prezzo e dati storici |
🎯 A cosa serve: | Capire l’evoluzione del trend |
🏆 Migliori strumenti per principianti: | Segnali di trading |
Indice
Cos’è l’analisi tecnica?
Per prima cosa è necessario definire bene che cos’è l’analisi tecnica. Nel tuo percorso di avvicinamento al trading online potresti aver sentito parlare di Ritracciamenti di Fibonacci, Pivot Point, Bande di Bollinger o di Media Mobile.
Bene, fanno tutti parte della stessa disciplina: con il termine analisi tecnica definisce l’attività di studio dei grafici di prezzo degli asset di mercato. Per asset di intende qualsiasi bene, titolo, materia prima, valuta o criptovaluta che oggi è possibile negoziare nell’ambito del trading online.
Chi fa l’analista tecnico (detto anche chartista, da chart ovvero grafico) si occupa dunque di analizzare l’andamento storico dei prezzi mostrato dai grafici presenti su piattaforme e siti specializzati di trading. Lo studio dei dati passati permette al trader di fare previsioni sul futuro andamento del prezzo con ottima precisione.
È proprio grazie alle conclusioni tratte in fase di analisi tecnica che in un secondo momento il trader decide quale strategia usare per guadagnare investendo su questo o quell’asset finanziario. In particolare si può decidere di:
- Aprire una posizione di acquisto nel caso in cui il prezzo sia in crescita
- Aprire una posizione di vendita nel caso in cui il prezzo sia in calo
Analisi tecnica: come si fa?
Lo studio dei mercati si fonda sull’analisi dei grafici di prezzo, ai quali vengono applicati i già citati indicatori di trading, che variano in funzione dell’informazione che si vuole ottenere.
Scendiamo ora nel dettaglio di quell’elemento che è alla base dell’analisi tecnica, che ne rappresenta l’anima e il fulcro: i grafici di prezzo. Quando si fa trading l’attività si svolge quasi interamente su piattaforme di negoziazione specializzate e in grado di offrire grafici di prezzo in tempo reale.
Se le cose stanno così è ovvio che ogni operatore deve necessariamente specializzarsi il più possibile nella capacità di lettura dei grafici e deve sapere bene tutto quello che li riguarda.
I grafici sono fantastici perché contengono da soli praticamente tutte le informazioni di cui un trader ha bisogno per avere successo negli investimenti.
Quasi ogni singolo simbolo o formazione che viene a crearsi su un grafico di prezzo ha un significato e offre al trader un’informazione che può sfruttare a suo vantaggio. A prescindere dal mercato in cui si opera i grafici di prezzo sono sempre importanti.
Come funzionano? I grafici rappresentano una semplificazione massima dell’andamento del prezzo e lo rendono subito leggibile.
Certo per chi non ne ha mai visto uno i segni sui grafici potrebbero anche sembrare delle linee senza senso. Questi segni in realtà sono oro per tutti gli operatori finanziari: i grafici mostrano il passato del prezzo e il loro andamento può esprimere anche quello che accadrà in futuro.
Su un grafico quello che si guarda non è altro che la rappresentazione grafica del prezzo, ma sempre all’interno di un preciso lasso di tempo. Per farti un’idea di come è fatto un grafico puoi guardare l’immagine sottostante.
Questo grafico mostra la situazione delle azioni IBM nel periodo tra gennaio e novembre 2011. In questo caso quello che stai osservando è un grafico lineare, ovvero composto solo da una linea. Un chartista guardando questo grafico può subito dire se il mercato è in trend e può farsi un’idea della sua volatilità.
Analisi tecnica: le basi
L’analisi tecnica può essere concepita come una vera e propria scienza, le cui basi teoriche sono state dettate Charles Dow (ancora oggi si parla di Teoria di Dow).
Ecco i 6 fondamenti di base dell’analisi tecnica.
Le 3 fasi dei mercati
Le 3 principali fasi di mercato secondo Dow sono i trend primari, secondari e minori.
Il trend primario è una tendenza più grande che dura più di un anno.
Il trend secondario è una tendenza di durata intermedia che può andare da un periodo di tre settimane a uno di tre mesi. Quest’ultimo spesso si muove nella direzione opposta al trend primario.
Infine il trend minore di un mercato ha durata inferiore alle 3 settimane e può essere associato ai movimenti del trend secondario.
Le fasi delle tendenze
Il secondo principio della Teoria di Dow spiega che i trend del mercato hanno e seguono 3 fasi differenti. Le 3 tipologie di fasi dei trend sono chiamate accumulazione, speculazione e distribuzione.
L’ultima fase, la distribuzione, è chiamata fase di eccesso in un mercato rialzista (bull market) e fase di panico in un mercato ribassista (bear market). Le fasi di tendenza possono essere generate dai market mover).
Il mercato sconta tutte le notizie
Il terzo principio stabilisce la forza delle notizie nei confronti del mercato. Dow è stato il primo a teorizzare che il mercato risente in maniera decisa di tutte le notizie che lo riguardano e si muove sulla scia dell’impatto che la notizia ha avuto.
Questo comporta che qualsiasi mercato (materie prime, Forex, azionario etc.) sconta tutte le notizie che lo riguardano non appena vengono rilasciate (per conoscere le notizie, è bene consultare il calendario economico).
Gli indici di mercato si confermano
Dow sosteneva che gli indici di borsa, ovvero i panieri azionari, devono avere una correlazione in quanto aventi la stessa esposizione alle condizioni economiche attuali. Per esempio, il Dow Jones deve avere una correlazione con il Dow Jones Transportation Index.
Se vi è un qualche tipo di divergenza, Dow sostiene che ci sarà un cambiamento di tendenza su uno degli indici, quindi è difficile prevedere dove questo nuovo trend primario avrà inizio o se si svilupperà. Se invece vi è una correlazione, allora si genera una conferma del trend.
I Trend si confermano con i volumi
Quando si parla di volumi ci si riferisce alla quantità di denaro investita in un dato momento su un mercato. L’aumento o la diminuzione dei volumi è una spia molto importante sui mercati.
Se volumi importanti accompagnano la formazione di un trend al rialzo o al ribasso questo è un segnale forte e positivo sulla prosecuzione di quel trend. Se siamo in presenza di volumi bassi, invece, la tendenza potrebbe essere ancora valida, ma non è rappresentante di una visione d’insieme.
Il trend continua fino a inversione
Le inversioni di tendenza sono il peggior nemico di qualsiasi trader si trovi all’interno di un trade. Bisogna riconoscerle subito per uscire dalla propria posizione tempestivamente e portare a casa il profitto.
Tuttavia, il sesto e ultimo principio di Dow stabilisce che un trend rimane confermato fino a quando non ci sia una prova inconfutabile del contrario. Ovvero bisogna fare tutte le dovute analisi prima di stabilire se il trend sia finito o meno.
Indicatori di analisi tecnica
Esistono numerosi indicatori tecnici, che possono essere suddivisi in tre categorie principali: momentum, trend e volume
Indicatori di momentum
Gli indicatori di momentum misurano il tasso di variazione del prezzo di un titolo in un determinato periodo di tempo. Vengono utilizzati per identificare i punti di svolta a breve termine del mercato e le potenziali inversioni.
Tra gli indicatori di momentum più popolari troviamo:
- il Relative Strength Index (RSI)
- l’oscillatore stocastico
- il Moving Average Convergence Divergence (MACD)
- il Commodity Channel Index (CCI)
Indicatori di tendenza
Gli indicatori di tendenza misurano la direzione di un trend in un determinato periodo di tempo. Vengono utilizzati per identificare la direzione del mercato a lungo termine e possono essere utilizzati per stabilire punti di entrata e di uscita.
Alcuni degli indicatori di tendenza più popolari includono:
Indicatori di volume
Gli indicatori di volume misurano la variazione della quantità di un titolo scambiato in un determinato periodo di tempo. Vengono utilizzati per identificare gli acquisti e vendite che potrebbero influenzare la direzione futura di un titolo.
Alcuni degli indicatori di volume più popolari includono:
- il volume in equilibrio (OBV)
- la linea di accumulazione/distribuzione
- il Chaikin Money Flow
Pattern grafici
L’analisi tecnica comprende anche i pattern grafici, che sono rappresentazioni grafiche dei movimenti dei prezzi nel tempo. Questi pattern possono essere utilizzati per anticipare i cambiamenti il prezzo di un titolo. I modelli grafici più comuni sono:
- il testa e spalle
- i triangoli
- i cunei
- le bandiere
- i fondi
Analisi tecnica: i grafici
Nel trading online esistono tre tipi principali di grafici:
- Grafico a Candele (Candlesticks)
- Grafico a Barre
- Grafico a Linee
Questi grafici possono essere intercambiati su tutte le migliori piattaforme di trading, permettendo di ottenere diverse informazioni a seconda del tipo di grafico scelto.
Tra gli Elementi Fondamentali dei Grafici oltre agli assi X e Y, che rappresentano rispettivamente il tempo e il prezzo, ci sono due elementi chiave:
- Orizzonte Temporale (time frame): Indica il lasso temporale rappresentato dal grafico. Ad esempio, un time frame giornaliero mostra i prezzi su base giornaliera, mentre un time frame orario li mostra su base oraria.
- Volume: Indica il totale degli scambi in un dato periodo di tempo. Può essere osservato su diverse basi temporali, come 1, 5, 15, 30 o 60 minuti.
Il grafico a candele
Il grafico a candele o candlesticks è il più diffuso poiché offre molte informazioni utili per le strategie di trading, sia a breve che a lungo termine. È efficace nel far comprendere i punti di svolta del mercato e ridurre il rischio operativo.
Ogni candela rappresenta:
- Prezzi di apertura e chiusura
- Massimo e minimo
Le candele hanno un “corpo reale” che mostra la differenza tra apertura e chiusura. I colori delle candele indicano l’andamento del titolo:
- Verde (o bianco) per un mercato rialzista (chiusura superiore all’apertura)
- Rosso (o nero) per un mercato ribassista (chiusura inferiore all’apertura)
Grafico a barre
Il grafico a barre è simile al grafico a candele, ma non utilizza colori per indicare l’andamento del mercato. È utilizzato soprattutto per operazioni su intervalli di tempo standard.
Ogni barra rappresenta:
- Massimo e minimo
- Apertura e chiusura, indicate da segmenti orizzontali
Il mercato è rialzista se l’apertura è più bassa della chiusura, e ribassista se l’apertura è più alta della chiusura.
Grafico lineare
Il grafico lineare è più semplice e pulito, mostrando solo la variazione dei prezzi di chiusura. È ideale per identificare rapidamente i trend di mercato.
È utilizzato principalmente quando si ritiene che i livelli di chiusura siano più importanti di quelli di apertura, ma è spesso ignorato a favore dei grafici a candele o a barre per strategie intraday.
Analisi tecnica libri
Per imparare a Fare analisi tecnica puoi affidarti anche su uno dei tanti libri sull’argomento. I testi più consigliati sono:
- Analisi tecnica dei mercati finanziari: Guida completa ai metodi e alle applicazioni di trading di John Murphy
- Trading in the Zone: Padroneggiare il mercato con fiducia, disciplina e un atteggiamento vincente di Mark Douglas
- La Guida definitiva agli indicatori tecnici: La guida pratica all’analisi tecnica e alle strategie di trading di Steve Nison
- L’analisi tecnica spiegata: The Successful Investor’s Guide to Spotting Investment Trends and Turning Points di Martin J. Pring
- Trading ad alta probabilità: I passi per diventare un trader di successo di Marcel Link
- La nuova scienza dell’analisi tecnica: come utilizzare indicatori come Fibonacci, stocastico ed Elliot per ottimizzare i vostri profitti di trading di Thomas Meyers
- Analisi tecnica intermarket: strategie di trading per i mercati globali di azioni, obbligazioni, materie prime e valute di John Murphy
Come imparare a fare analisi tecnica
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- Indicatori Tecnici: L’analisi tecnica si basa su “indicatori tecnici” come medie mobili e RSI, che aiutano a prendere decisioni informate. Questi indicatori forniscono dati cruciali su come e dove investire.
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L’analisi tecnica funziona?
Come abbiamo visto l’analisi tecnica è quello strumento cardine che permette di essere guidati nell’attività di investimento in maniera piuttosto immediata e diretta. Tuttavia la domanda scottante che ogni trader si pone è quanto si guadagna con l’analisi tecnica dei mercati finanziari.
La risposta in questo caso è: dipende. Ci sono molti fattori che possono influenzare i risultati ottenuti e questi variano da trader a trader e anche in base alle strategie di negoziazione che si sceglie di utilizzare. In ogni caso per iniziare bisogna guardare innanzitutto al capitale di negoziazione di cui si dispone e a non subire perdite.
Come abbiamo visto nel corso della guida l’analisi tecnica offre un vantaggio statistico. In altre parole a parità di qualità di analisi effettuata su un mercato un trader di media bravura può giungere a profitto in 6 operazioni su 10.
Ora basandoci sulla disponibilità di un capitale di 100€ iniziale possiamo dire i profitti in operazioni del genere possono andare da un minimo di 5-10 euro a un massimo difficile da stabilire.
In media un trader con un capitale iniziale così piccolo può pensare di portare a casa tra i 30 e i 40 euro a operazione se è in grado di entrare a mercato in fase di trend. Altrimenti le cose si complicano e i guadagni cominciano ad arrivare più lentamente.
Attenzione però alle potenziali operazioni in perdita. Molto spesso 4 trades su 10 si chiudono in perdita e questo può causare danni al proprio capitale di investimento. Per questo la regola che seguono tutti i professionisti di settore è molto semplice: non investire mai più del 5% del capitale in ogni singola operazione di mercato.
Questo è un ottimo modo per evitare di perdere tutto il proprio capitale di investimento. Per riuscire ad evitare che questo accada bisogna ricordarsi di uscire dal mercato al massimo dopo aver subito una perdita del 5% del capitale totale: ciò significa che bisogna chiudere la posizione a 5€ di perdita se si ha un capitale di 100 euro totali.
Analisi tecnica e analisi fondamentale
L’analisi tecnica può essere utilizzata in combinazione con l’analisi fondamentale per comprendere meglio i mercati.
L’analisi fondamentale consiste nello studio dei dati finanziari di un’azienda, come bilanci, conti economici e rendiconti dei flussi di cassa, per identificare i fattori di rischio e le potenziali opportunità.
Combinando l’analisi tecnica e quella fondamentale, gli investitori possono comprendere meglio i futuri movimenti di prezzo di un titolo e prendere decisioni di investimento più informate
Note Finali
Abbiamo esplorato i principi fondamentali dell’analisi tecnica, uno strumento essenziale per chi desidera avere successo nel trading online. Ricapitolando:
- Cos’è: L’analisi tecnica si basa sullo studio dei grafici di prezzo e dei dati storici per prevedere i movimenti futuri dei mercati.
- Perché farla: È fondamentale per sviluppare strategie di investimento efficaci e ridurre i rischi.
- Come farla: Utilizzando indicatori tecnici e strumenti avanzati come i segnali di trading in tempo reale che sono disponibili anche gratuitamente su alcune piattaforme.
Una solida base di analisi tecnica è essenziale per navigare i mercati finanziari con successo. Combinando questa analisi con altre metodologie, è possibile ottimizzare i risultati di investimento.
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FAQ
L’analisi tecnica consiste nello studio dei prezzi nel grafico con la finalità di effettuare previsione corrette circa il futuro andamento dell’Asset.
Come tutti gli strumenti previsionali non è infallibile, tuttavia se opportunamente utilizzata può regalare molte soddisfazioni agli investitori.
Ehi, davvero ottimo lavoro su questo articolo! 👏 Chiaro, completo e scorrevole, come è raro trovare su argomenti così tecnici. Complimenti per come hai spiegato l’analisi tecnica, è davvero apprezzabile che corsotradingonline.net si impegni a offrire contenuti di valore e ben strutturati per chi si approccia al trading o vuole approfondire. La precisione e la passione che ci hai messo si sentono e sono davvero un valore aggiunto.
Detto questo, mi permetto di evidenziare alcuni aspetti controversi dell’analisi tecnica, che sicuramente arricchiscono il dibattito e l’approccio critico a questa disciplina. Ecco 10 punti su cui molti esperti di investimenti e studi scientifici continuano a discutere, a volte con opinioni piuttosto accese!
Retrospettiva e bias di conferma: Uno dei problemi principali è che molti pattern e segnali dell’analisi tecnica sono più facili da vedere dopo che si sono verificati. Gli investitori possono essere portati a vedere correlazioni che in realtà non garantiscono risultati futuri.
Efficienza dei mercati: La teoria dell’efficienza dei mercati (EMH) di Fama sostiene che i prezzi riflettono già tutte le informazioni disponibili. Se l’EMH è corretta, l’analisi tecnica non dovrebbe avere valore predittivo, perché non ci sarebbero margini per trarre vantaggio da schemi ricorrenti nei prezzi.
Soggettività dei pattern: Diversi analisti possono vedere pattern diversi nello stesso grafico; cosa è veramente un “triangolo simmetrico” o una “testa e spalle”? Questa mancanza di oggettività può rendere i segnali di trading poco affidabili.
Rischio di overfitting: Alcuni critici sostengono che l’analisi tecnica possa finire per “forzare” i pattern per adattarsi ai dati storici. Overfitting significa adattare troppo il modello a dati passati, rendendolo meno efficace sui dati futuri.
Predittività limitata: Studi come quelli di Lo, Mamaysky e Wang (2000) hanno trovato alcuni pattern efficaci, ma solo in determinate condizioni e non sempre ripetibili nel lungo termine. Il rischio è di costruire strategie su segnali che hanno una durata limitata.
Indicatori lagging: Molti indicatori tecnici, come le medie mobili, sono “lagging” (in ritardo), cioè riflettono l’andamento storico piuttosto che anticipare movimenti futuri. Questo è particolarmente problematico in mercati molto volatili.
Scarso adattamento a mercati in cambiamento: Il comportamento dei mercati può cambiare radicalmente a causa di eventi esterni o cambiamenti economici. Gli schemi e i pattern del passato potrebbero quindi non riflettere più la realtà.
Effetto psicologico sul mercato: Alcuni esperti sostengono che l’analisi tecnica stessa influenzi i mercati. Ad esempio, se abbastanza trader vedono un segnale di vendita, potrebbero causare la caduta dei prezzi, creando un ciclo che si autoalimenta.
Sfruttamento degli HFT (High-Frequency Trading): Gli algoritmi ad alta frequenza utilizzano sistemi tecnici che “battono sul tempo” i trader umani, sfruttando pattern tecnici e arbitraggio. Questo rende difficile per un trader medio anticipare i movimenti basati solo sull’analisi tecnica.
Diversificazione limitata: Concentrarsi esclusivamente sull’analisi tecnica può portare a un approccio di investimento miope, ignorando fattori fondamentali o macroeconomici che possono avere un impatto rilevante sul lungo termine.
Ancora complimenti per l’articolo! Articoli come questo sono rari e sono sicuro che tanti lettori ne beneficeranno. Mi auguro che questo dibattito possa stimolare riflessioni e, magari, altre analisi approfondite su corsotradingonline.net. Keep up the great work! 🔥💪