Minusvalenze esempio e guida dettagliata: Come recuperarle?

Le minusvalenze sono le perdite subite quando un bene o un investimento viene rivenduto ad un prezzo inferiore a quello di acquisto. E’ improprio dire che si realizzano con la perdita di valore del bene o dell’investimento, perché in quel caso non possiamo ancora parlare di minusvalenza ma solo di investimento in perdita.

In questa guida vedremo nel dettaglio cosa sono le minusvalenze, come si possono recuperare, come dedurle in dichiarazione dei redditi e come agire nei vari casi che si possono presentare.

Per fare dei test sul recupero delle minusvalenze con delle plusvalenze vi consigliamo di utilizzare un conto Demo, così da poter comprendere i vari scenari senza correre alcun rischio. Ecco il link per registrarvi sul conto Demo di eToro, un popolare Broker online:

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Minusvalenze – Tabella riepilogativa:

⚙️ Tipologia
Perdite di capitale
📊 Come si realizzano

Quando si vende uno strumento finanziario a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto.

📋 Si possono recuperare?

Si, ma occorre una strategia ben ottimizzata.

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50 euro
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🖥️ Piattaforme per recuperare minusvalenze
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Minusvalenze cosa sono?

In pratica le minusvalenze sono le perdite che si verificano quando si vende qualcosa (beni o strumenti finanziari) ad un prezzo inferiore a quello di acquisto.

Facciamo un semplice esempio:

Se un investitore ha acquistato un immobile per 200.000 € e ha rivenduto lo stesso immobile cinque anni dopo per 175.000 €, l’investitore ha realizzato una minusvalenza di 25.000 €.

Per gli strumenti finanziari si possono verificare anche delle minusvalenze derivanti dalla vendita allo scoperto. In quel caso si acquista uno strumento ad un prezzo superiore a quello dello “short selling”.

Facciamo un esempio anche in questo caso:

Se un investitore ha venduto allo scoperto un titolo per 200.000 € e lo ha riacquistato dopo 1 mese per 220.000 € , l’investitore ha realizzato una minusvalenza di 20.000 €.

Oltre a queste operazioni matematiche per calcolare le minusvalenze, che derivano da semplici addizioni e sottrazioni, bisogna tener conto anche della deducibilità delle stesse in dichiarazione dei redditi. Ai fini fiscali, le plusvalenze possono essere compensate dalle minusvalenze e viceversa, ma bisogna rispettare alcune regole fiscali, che vedremo in un apposito paragrafo.

E’ molto importante comprendere che per realizzare una minusvalenza, l’operazione finanziaria dev’essere conclusa. Nel caso di un investimento, questo non dev’essere ancora in corso, altrimenti la perdita (o il profitto) non si è ancora concretizzata.

Minusvalenze esempio

Facciamo un altro esempio per capire meglio cosa sono le minusvalenze:

  • Supponiamo che la società XYZ S.p.A. decida di espandere la propria attività produttiva, pertanto decide di acquistare una fabbrica ad un prezzo di 500.000 €.
  • Dopo 5 anni la società decide di rivendere quella fabbrica per comprarne una più grande.
  • Il prezzo di vendita della fabbrica dopo 5 anni è di 475.000 €
  • 475.000 – 500.000 = – 25.000 € che è la minusvalenza realizzata da questo investimento.

Ovviamente questo è un esempio molto banale, che non tiene conto delle plusvalenze eventuali realizzate dall’azienda che in questi 5 anni ha sfruttato la fabbrica acquistata e che possono compensare la minusvalenza ed eventualmente trasformare il saldo in positivo.

Durata dell’investimento

La durata di un investimento o di un’attività di capitale è il periodo di tempo tra l’acquisto e la vendita del bene o dello strumento finanziario, vale a dire il periodo di tempo in cui tale investimento è detenuto dall’investitore.

Per quanto riguarda il periodo di detenzione dei beni strumentali, le minusvalenze si suddividono in due categorie:

  • Minusvalenze a breve termine (meno di un anno)
  • Minusvalenze a lungo termine (un anno o più)

Minusvalenze e plusvalenze

Le minusvalenze sono contabilizzate a fronte delle plusvalenze, nel senso che sono preventivamente portate a compensazione di eventuali corrispondenti plusvalenze della stessa natura realizzate nell’esercizio. 

Questo significa che ai fini fiscali bisogna analizzare il bilancio e vedere cosa viene fuori dal conteggio fra plusvalenze (investimenti da cui si è realizzato un profitto) e minusvalenze (investimenti che hanno realizzato una perdita).

Spesso si cerca di recuperare le minusvalenze facendo attenzione alla chiusura dell’anno fiscale, così da sfruttare la compensazione derivante dalla deducibilità.

Senza che entriamo troppo nel dettaglio, gli investimenti finanziari devono tener conto anche delle tasse e di come queste vengono applicate dai vari stati.

Minusvalenze deducibili

La perdita di capitale è fiscalmente deducibile. Ciò significa che la minusvalenza può essere contabilizzata per ridurre il reddito totale soggetto a tassazione .

Tuttavia, le minusvalenze sono considerate deducibili solo quando vengono realizzate, non quando maturano. Quindi, fino a quando l’attività capitale non viene effettivamente venduta fisicamente, la minusvalenza maturata non viene realizzata.

Quando si fanno piccoli investimenti spesso non si tiene conto del fattore fiscale, ma quando questi diventano più “sostanziosi” diventa molto importante calcolare per bene le plusvalenze e le minusvalenze relative ad ogni anno fiscale.

Recupero minusvalenze su dichiarazione redditi

Come sapete le plusvalenze vengono tassate al 26% nel nostro paese e questo significa che gli investimenti redditizi vanno dichiarati e si sommano con quelli non redditizi chiusi nello stesso anno.

Con le minusvalenze la situazione è diversa perché queste generano un credito fiscale che dura 4 anni e se non sfruttato, si perde.

Alcuni Broker si comportano come sostituto d’imposta e in quel caso non dovrete fare alcun calcolo, sarà lo stesso intermediario a conteggiare plusvalenze e minusvalenze e pagare le tasse al posto vostro. In questo caso parliamo di regime amministrato.

In caso di regime dichiarativo invece, sarete voi, in sede di dichiarazione dei redditi a calcolare plusvalenze e minusvalenze o meglio a farle calcolare al vostro commercialista.

Compensare le minusvalenze

L’agenzia delle entrate permette di compensare le minusvalenze con le plusvalenze realizzate nell’arco dello stesso anno, in pratica si riduce la parte di reddito tassabile in proporzione al credito fiscale accumulato con le minusvalenze.

Se non ci sono plusvalenze il credito fiscale viene “accantonato” per 4 anni e può essere utilizzato a compensazione in questo arco di tempo, dopodichè se non sfruttato viene perso, quindi fate attenzione.

Recupero minusvalenze

Come recuperare le minusvalenze?

Bè non c’è una ricetta magica, se volete compensare una perdita dovete trovare il modo di chiudere un investimento con un profitto.

Capite bene che questa è solo teoria, perché non c’è un modo infallibile di recuperare minusvalenze ma solo degli intermediari che vi possono offrire tutti gli strumenti finanziari più diffusi e una piattaforma regolamentata per negoziarli.

A nostro giudizio i Broker online sono la soluzione migliore. I principali vantaggi offerti da questi intermediari sono:

  • Si può partire con 50/100 euro di deposito
  • Offrono un conto Demo per fare pratica
  • Hanno almeno una regolare licenza
  • Sono molto economici
  • Permettono di accedere a migliaia di strumenti finanziari
  • Si può puntare anche al ribasso (vendere allo scoperto)
  • Permettono di creare un portafoglio diversificato

Considerando l’ampia scelta di Broker online disponibili sul mercato, ne abbiamo scelti 3, che presentano le caratteristiche più adatte ad investire per recuperare minusvalenze o per creare plusvalenze, che si tratti di Azioni, ETF, Materie prime, Valute o Criptovalute.

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Quando si parla di plusvalenze e minusvalenze bisogna utilizzare un intermediario finanziario affidabile, che vi permetta di ridurre i rischi al solo trading e negoziare a costi estremamente contenuti.

eToro ha trovato il sostegno di oltre 25 milioni di utenti e la sua piattaforma di trading offre un’ampia scelta di azioni, etf, materie prime, forex, indici e criptovalute, tutti negoziabili sfruttando la leva finanziaria.

Se cercate di recuperare le minusvalenze vi serve una piattaforma di trading versatile e ricca di strumenti finanziari, ma ciò che conta maggiormente è la vostra strategia. Non dovete farvi prendere dal panico, dall’isteria e da sentimenti che offuscano la vostra capacità di giudizio.

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Il recupero delle minusvalenze necessita di grandi capacità, una buona esperienza ma soprattutto la giusta conoscenza dei mercati finanziari e degli strumenti a vostra disposizione.

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Recupero minusvalenze azioni esempio

Concludiamo questa guida alle minusvalenze con un esempio relativo all’investimento azionario.

  • Supponiamo di aver comprato 1.000 azioni della società XYZ a 5 euro cad., investendo complessivamente 5.000 Euro. Dopo un mese le rivendiamo a 4 euro, incassando 4.000 Euro. Alla chiusura di questa operazione finanziaria abbiamo realizzato una minusvalenza di 1.000 Euro (4.000 – 5.000).
  • Il mese successivo acquistiamo 10.000 azioni ABC a 2 Euro cad., investendo 20.000 Euro totali. Le rivendiamo dopo 6 mesi a 2,50 Euro cad., incassando 25.000 Euro. In questo caso abbiamo realizzato una plusvalenza di 5.000 Euro.

Se non avessimo minusvalenze da recuperare pagheremmo l’imposta sui capital gain pari a 1.300 Euro che è il 26% del profitto di 5.000 (25.000 – 20.000). Visto però che nello stesso anno abbiamo anche una minusvalenza di 1.000 Euro da recuperare, pagheremo l’imposta del 26% solo su 4.000 euro, che sono la differenza fra plusvalenze e minusvalenze, ovvero 5.000 – 1.000 = 4.000. In questo caso le tasse da versare saranno di 1.040 euro invece di 1.300.

minusvalenze

Conclusioni

Ora sapete cosa sono le minusvalenze, le plusvalenze e le tasse che si devono pagare ogni anno sul capital gain.

In questa guida vi abbiamo anche mostrato quali sono i migliori Broker online per recuperare minusvalenze ma anche per andare in cerca di plusvalenze.

Per operare con efficacia sui mercati finanziari vi consigliamo di sfruttare il Corso di XTB, uno dei migliori corsi per investitori sul mercato, offerto gratis tramite il link qui sotto:

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FAQ

Cosa sono le minusvalenze?

Si ha una minusvalenza quando si decide di vendere un prodotto finanziario a un prezzo più basso rispetto a quello di acquisto.

Che succede se non recupero le minusvalenze?

Le minusvalenze si possono recuperare nell’anno in cui si sono verificate e nei quattro anni successivi. Per esempio, le minusvalenze originatesi nel 2022 si potranno recuperare entro il 31 dicembre 2026, altrimenti si perde il beneficio fiscale.

Cosa fare in caso di minusvalenze?

Le minusvalenze originano un credito fiscale che puoi recuperare nello stesso anno e nei quattro anni successivi.

Quando recuperare le minusvalenze?

Le minusvalenze sono un credito fiscale che si può recuperare con la compensazione delle successive plusvalenze, nello stesso anno e nei quattro anni successivi.

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