Ipercomprato : Cos’è e come si usa [Strategie e guida completa]
Possiamo definire ipercomprato un livello raggiunto da un’azienda che supera le aspettative, oppure ci sono delle notizie a sostenere il titolo e si innesca un aumento della domanda di acquisto, che non sempre è spiegabile con i fondamentali.
Man mano che il volume degli acquisti aumenta, il sentimento positivo degli investitori stimola ancora di più l’aumento dei prezzi e se il mercato ritiene che questi ultimi non siano giustificati dal reale valore dell’azienda ci troviamo in una situazione di ipercomprato.
Vediamo cosa caratterizza l’Ipercomprato:
- Un titolo con un prezzo superiore al suo valore intrinseco è definito ipercomprato (overbought).
- Si può usare il rapporto prezzo/utili (P/E) per determinare se un titolo è ipercomprato in analisi fondamentale, mentre nell’analisi tecnica si usano degli indicatori.
- Overbought è una condizione soggettiva, non definibile in maniera assoluta.
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📈 Situazione: | Ipercomprato |
❓ Cos’è: | Asset scambiato su valori più alti di quelli effettivi |
📊 Strategia: | Definita con gli indicatori |
👥 Chi può sfruttarlo: | Tutti |
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Indice
Ipercomprato: Cos’è?
Abbiamo dato una spiegazione molto generica di ipercomprato ma cerchiamo adesso di spiegare meglio cos’è.
Quando si dice che un titolo è ipercomprato, c’è la sensazione che venga scambiato ad un valore superiore al suo reale valore. Parliamo di sensazione perché gli indicatori di trading che mostrano questa condizione non sono efficaci al 100%.
Un titolo può essere ipercomprato per un indicatore e non esserlo per un altro.
Solitamente una condizione di overbought dovrebbe mostrare una condizione precaria e a breve termine, che dovrebbe riequilibrarsi, ma questo non sempre avviene.
L’aspettativa dei trader, quando vedono una condizione di ipercomprato è che il titolo inverta la sua marcia e faccia come minimo un ritracciamento se non una vera e propria inversione di tendenza.
La condizione di ipercomprato non sta a significare che bisogna correre a vendere il titolo ma solo che i prezzi sono saliti troppo rapidamente e ci si aspetta una correzione.
Ipercomprato e Ipervenduto
L’opposto di un titolo ipercomprato è un titolo ipervenduto.
I due estremi mostrano due situazioni limite per un trend, che si trova ad essere eccessivamente rialzista o troppo ribassista, se lo confrontiamo con il reale valore del titolo analizzato.
Come usare l’Ipercomprato
La condizione di ipercomprato, per essere visibile e di conseguenza “sfruttabile” dev’essere mostrata da uno o più indicatori in una piattaforma di trading.
Ecco un elenco delle migliori piattaforme di trading sul mercato, sono messe a disposizione dai Broker CFD, degli intermediari senza commissioni, che rappresentano un’ottima scelta quando si elabora una strategia di trading.
Questi Broker sono tutti sicuri, affidabili e regolamentati. Le piattaforme che mettono a disposizione sono molto diverse fra loro ma tutte perfette per valutare una condizione di overbought.
Per imparare a “vedere” queste situazioni bisogna studiare e scoprire ciò che fanno i trader esperti. Per questo motivo vi consigliamo un ottimo Corso di Trading e un innovativo sistema di Copy Trading.
Vediamo di che si tratta:
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Il trading con l’ipercomprato
Il prezzo è il valore sono due cose molto diverse. Il prezzo è ciò che spendi per qualcosa, il valore è ciò che ricevi in cambio.
Anche nei mercati c’è questa differenza e può essere molto elevata. Nel trading, quando un titolo viene scambiato al di sopra del suo valore intrinseco, viene definito ipercomprato.
Come abbiamo detto questa condizione è “soggettiva” e per essere confermata serve l’analisi fondamentale che calcola ad esempio il rapporto prezzo/utili. Oppure l’analisi tecnica che sfrutta invece alcuni indicatori.
L’indicatore di analisi tecnica più usato per verificare una condizione di overbought è l’RSI: il Relative Strength Index.
Strategia Ipercomprato
Le strategie che si basano sull’ipercomprato sono complesse ma alla base c’è sempre un buon indicatore, solitamente un oscillatore che passa dal segnalare la condizione di ipercomprato a quella di ipervenduto e uno o più indicatori di conferma.
Come abbiamo detto l’oscillatore RSI è diventato l’indicatore principale di un titolo ipercomprato ed è difficile da sostituire.
Quando l’RSI sale e supera la linea dei 70 sta entrando in zona overbought.
A questo punto un trader cerca una conferma, solitamente data da una media mobile, da un crossover o da un altro indicatore e valuta se potrebbe esserci un’inversione o un ritracciamento.
Molti trader utilizzano canali di prezzo come le bande di Bollinger per confermare il segnale generato dall’RSI.
Se un titolo ha un RSI sopra 70 e si sta avvicinando al limite alto del canale formato dalle bande di Bollinger probabilmente si trova in una condizione di ipercomprato.
Quando usare l’ipercomprato
In realtà il valore di 70 è solamente indicativo e se pensassimo che l’ipercomprato si verificasse già su quei valori, vorrebbe dire che il prezzo avrebbe raggiunto il proprio massimo molto presto.
Di base non esiste una regola fissa che determini quando un asset si trova in ipercomprato. Potremmo avere un RSI:
- sopra i 70 – con il rischio che si tratti di una conclusione avventata e che in realtà il titolo possa salire ancora;
- sopra gli 80 – uno dei livelli più usati perché si pone in posizione intermedia;
- sopra i 90 – con il rischio che l’asset abbia già esaurito il proprio potenziale e stia per iniziare un trend di inversione.
La situazione va quindi analizzata caso per caso, avendo cura di incrociare i risultati ottenuti dall’RSI con alcuni elementi di analisi fondamentale.
Non solo, anche l’integrazione con altri indicatori tecnici permette di avere un quadro più definito e di cancellare quello che viene definito come rumore di fondo.
Dal punto di vista del trader, è interessante notare come sia opinione diffusa il fatto che i livelli di ipercomprato siano poco efficaci nel definire i momenti più adatti per entrare a mercato. Al tempo stesso, però, risultano particolarmente chiari nel determinare i momenti giusti per uscire: non riescono quindi a specificare con chiarezza quanto ancora un titolo potrà salire ma riescono a definire quando quest’ultimo ha ormai già dato il meglio di sé.
Indicatori di ipercomprato
Per definire una situazione di ipercomprato in analisi tecnica si usano alcuni indicatori e alcune regole, vediamo le più importanti:
RSI
Come abbiamo ripetuto più volte l’RSI è il principale indicatore che mostra una situazione di ipercomprato su un grafico di analisi tecnica.
In un settaggio a 14 periodi, le letture superiori a 70 sono considerate ipercomprate.
Qui sotto vediamo un esempio di un segnale RSI ipercomprato oltre i 70 che preannuncia un’inversione del trend:
Nel trading intraday o comunque a breve termine il settaggio dell’ RSI può essere cambiato per catturare più segnali. In questo caso la condizione di overbought può scattare oltre i 90 anzichè oltre i 70 punti per filtrare i falsi segnali.
Serie positiva
Un altro modo di scoprire situazioni di ipercomprato è quello di contare il numero di giorni di rialzo consecutivi per avere un’idea di quanto è salito un mercato e se è ipercomprato.
Si può ad esempio considerare un titolo ipercomprato quando i prezzi sono cresciuti per 8 giorni consecutivi.
Ovviamente questo non è un numero fisso, dipende da quale titolo o mercato stiamo considerando e dal suo andamento storico.
Bande di Bollinger
Le bande di Bollinger, che come abbiamo visto possono essere usate come conferma, hanno anche la possibilità di mostrare una situazione di ipercomprato.
Quando il prezzo di un titolo supera la banda di Bollinger superiore, potremmo dire che siamo in condizione di ipercomprato.
Ecco un esempio qui sotto:
Oscillatore Ipercomprato
L’ipercomprato e l’ipervenduto sono due facce della stessa medaglia, qualunque indicatore mostri uno, solitamente mostrerà anche l’altro.
Ecco perché questi indicatori sono detti oscillatori. Perché vanno da una condizione di ipercomprato e una di ipervenduto, oscillando fra due estremi.
Vediamo i principali oscillatori che mostrano condizioni di overbought:
RSI
Abbiamo già parlato più volte del RSI o Relative Strenght Index quindi non ci dilungheremo oltre.
Diciamo semplicemente che questo è probabilmente l’indicatore più efficace per valutare situazioni di ipercomprato in analisi tecnica.
Money Flow Index
Il Money Flow Index è molto legato al RSI ma misura anche il volume oltre ai prezzi.
Questo lo rende un indicatore molto accurato ma che può fornire indicazioni di ipercomprato molto diverse rispetto al RSI.
Si tratta di un indicatore di momentum che misura la quantità di denaro che entra ed esce da un mercato.
CCI
Il CCI o Commodiy Channel Index è un oscillatore nato per le materie prime ma che ora viene usato in ogni mercato.
Mostra chiaramente i cicli di un titolo e identifica con una discreta precisione anche le condizioni di ipercomprato (o ipervenduto).
Il CCI valuta la forza del trend e consente di prevedere quando un titolo non ha più lo “slancio” per proseguire.
Stocastico
L’oscillatore Stocastico consente di identificare lo slancio nel prezzo e la sua accelerazione.
La formula mostra le oscillazioni fra 0 e 100 e quindi anche dei chiari segnali di ipercomprato o ipervenduto, che devono comunque essere confermati almeno da un altro indicatore.
I livelli di Ipercomprato
I metodi e gli indicatori di ipercomprato che abbiamo mostrato in questa guida non sono di semplice applicazione, ci vuole molta pratica e una certa sensibilità per capire quando stanno dando dei segnali utili o quando si tratta di “falsi segnali”.
Quando un titolo è in ipercomprato, spesso non smette di salire e se il trend è forte può restare in “ipercomprato” per parecchio tempo.
Ecco perché ci vuole sempre una strategia e una combinazione di indicatori per fare trading, non dovete fidarvi di un singolo indicatore per entrare e uscire dal mercato.
Anche se i livelli di ipercomprato hanno dei limiti quando si tratta di segnalare l’entrata a mercato, sono molto più efficaci per l’uscita.
Se siete rialzisti in un trend, un chiaro livello di ipercomprato può segnalarvi una probabile inversione con largo anticipo, quindi non dovete sottovalutare queste indicazioni.
Conclusioni
In conclusione possiamo dire che l’ipercomprato misura se un titolo è stato acquistato per troppo tempo e ha raggiunto un livello di prezzo difficile da sostenere.
I metodi e gli indicatori che mostrano queste condizioni sono molto diversi e possono produrre risultati differenti. Ma il modo migliore per sfruttare queste situazione è quello di usare più indicatori e più metodi, così da avere maggiori conferme e filtrare i falsi segnali.
Ci sono molte strategie che si basano sulle condizioni di ipercomprato ma prima di metterle in pratica è consigliabile studiare gli indicatori più usati per mostrare queste situazioni.
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Si tratta di una situazione nella quale il prezzo di un titolo è superiore al valore reale.
Oltre all’RSI ci sono diversi oscillatori che mostrano le situazioni di overbought. Nella nostra guida mostriamo i principali.
La strategia, qualunque sia deve prevedere almeno un indicatore di conferma. Per maggiori dettagli leggete la nostra guida.
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